Una mia carissima amica un giorno, mi ha portato un piccolo libro di poesie, stampato e scritto da un uomo che lei incontrava sempre ai Giardini Pubblici a Milano, che si firmava come il Poeta del Parco.
Sono piccoli frammenti di vita quotidiana, pensieri lasciati liberi di esprimersi.
Oggi ne ho riletta una le cui ultime tre righe ho sentito particolarmente vere, soprattutto nei giorni che sto vivendo
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Senza offesa:
respirare non è difficile,
basta essere un po' stupidi.
La prima volta che diventai consapevole del respiro
stavo andando al mare con mamma,
sul bus, da piccolino.
Iniziai a sentire l'aria nel petto
entrare e uscire.
Ovviamente mi scattò la smania
di controllare il meccanismo.
Si inceppò,
divenni paonazzo,
mi sembrava di esplodere.
Meglio essere...
con la testa tra le nuvole ma respirare
o troppo attenti e soffocare?
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